Approfondimento

Percorso

Le lezioni milanesi di Dino Formaggio

Tempo e Natura nella genesi dell'opera d'arte. Corso 1981-82

Audioregistrazioni del corso d’Estetica tenuto da Dino Formaggio all’Università degli Studi di Milano

di Daniele Valli

Introduzione

Per concludere la sua carriera il professor Dino Formaggio scelse di tornare all’Università degli Studi di Milano, ateneo nel quale aveva compiuto i suoi studi e le sue prime esperienze come assistente di Antonio Banfi.

Questa pagina contiene i riassunti delle lezioni di Tempo e Natura nella genesi dell’opera d’arte. Il lavoro di digitalizzazione, schedatura e stesura dei riassunti è stato svolto da studenti di filosofia nell’ambito di un progetto di tirocinio formativo.

Cliccando sui link è possibile raggiungere le schede archivistiche delle singole lezioni e ascoltare direttamente gli audio.

Introduzione al corso

In questa lezione, che rappresenta l’introduzione al corso, viene trattato il concetto di tempo all’interno della fenomenologia e la sua specificità rispetto alla ricerca psicologica nella definizione di una temporalità vissuta. Questo argomento verrà affrontato attraverso le caratteristiche temporali dell’opera d’arte.

Prima lezione – 19 novembre 1981

Lezione introduttiva su estetica e tempo

In questa lezione si introduce il concetto generale di filosofia estetica e il rapporto tra estetica e tempo. Dopo una introduzione sulla genesi dell’estetica come disciplina, si analizza il problema del tempo in una prospettiva fenomenologica. Si indaga il costituirsi della temporalità alla luce di diversi approcci epistemologici, con particolare riferimento al metodo estetico-fenomenologico.

Terza lezione – 25 novembre 1981

Lezione sulla temporalità in Bergson, Minkowski e Husserl

In questa lezione si entra nel vivo del problema della temporalità. Alla luce delle riflessioni di Bergson e Minkowski, si individua un’iniziale contrapposizione tra tempo scientifico e tempo vissuto. Si propone la prospettiva fenomenologica husserliana come superamento del conflitto tradizionale tra temporalità oggettiva e soggettiva.

Quarta lezione – 26 novembre 1981

Lezione sull'intersoggettività e sul tempo

In questa lezione si affronta il tema della costituzione intersoggettiva del tempo. Prendendo le mosse dalle riflessioni husserliane, si analizza il problema dell’intersoggettività monadica e degli atti appercettivi. Si prosegue con ampie riflessioni sul tempo vissuto, anche in riferimento a Piccola Città di Thornton Wilder.

Sesta lezione – 02 dicembre 1981

Lezione sulla temporalità in riferimento alla dimensione artistica e fenomenologica

In questa lezione si approfondisce la questione del tempo vissuto. L’analisi fenomenologica ci mostra come la progettualità temporale sia un momento centrale sia nell’esperienza quotidiana che nella dimensione artistica. A questo si aggiungono considerazioni, sia psicologiche che estetiche, sul concetto di desiderio.

Settima lezione – 03 dicembre 1981

Lezione sulla coscienza del tempo in riferimento a Husserl, Minkowski e a "Piccola Città" di Thornton Wilder

In questa lezione si affronta il problema della temporalità vissuta. Si analizza il rapporto tra vita presente e passato con particolare riferimento a Piccola Città di Thornton Wilder. Alla luce delle riflessioni di Husserl e di Minkowski, si propone una prospettiva genetica e fenomenologica della coscienza del tempo.

Nona lezione – 09 dicembre 1981

Lezione sulla fenomenologia del tempo e sulla creazione artistica

In questa lezione ci si concentra sulla dimensione della temporalità fenomenologica e artistica. L’io fungente sorge in un tempo vivente e fluente, in cui opera a livello costitutivo una ritenzione del passato e una progettazione del futuro. Questa progettualità aperta è il luogo fenomenologico in cui l’artista dispone la sua espressività.

Decima lezione – 10 dicembre 1981

Lezione sulla fenomenologia del tempo

In questa lezione si approfondiscono le tre forme di temporalità individuate nella lezione precedente. La prima è il tempo vivente e fluente, il tempo dell’io fungente. La seconda è il tempo oggettivo, che viene anche chiamato tempo utopico. Infine il tempo intersoggettivo è il tempo intercorporeo degli “ii”. Nuovi riferimenti a Piccola Città.

Undicesima lezione – 11 dicembre 1981

Lezione sulle tre forme di temporalità

In questa lezione si riprendono le tre forme di temporalità, “tempo vivente e fluente”, “tempo oggettivo” e “tempo intersoggettivo”, e ne si approfondisce la comprensione. Si distingue tra forme concrete e utopiche, legandone la questione del rapporto tra immanenza e trascendenza. Riferimenti a Brentano e al concetto di coscienza.

Dodicesima lezione – 16 dicembre 1981

Lezione sulla temporalità e su Van Gogh

In questa lezione si riprende il problema della temporalità nella sua tripartizione. Si indaga, in particolare, il rapporto tra tempo e trascendenza e tra tempo e costituzione soggettiva. Infine, a partire da queste valutazioni si apre un’analisi sull’opera di Van Gogh, presentandone una fenomenologia sia artistica che biografica.

Tredicesima lezione – 17 dicembre 1981

Lezione sul tempo e sulla novella del santo indiano ignudo

In questa lezione si riprende il problema del tempo fenomenologico alla luce della novella di Wackenroeder del santo ignudo. Si considera la prospettiva romantica sulla natura della temporalità e la sua relazione con la dimensione estetica. Si anticipa, in questo modo, il passaggio dalla fenomenologia del tempo ad una fenomenologia dell’arte.

Quattordicesima lezione – 13 gennaio 1982

Lezione sul tempo tra la coscienza posizionale e la coscienza di fantasia

In questa lezione si apre il problema del rapporto tra natura e fantasia. A partire dalla questione del tempo vissuto e del tempo artistico, si considerano le distinzioni fenomenologiche tra atti tetici e di presentificazione. In relazione alle riflessioni husserliane, si tematizza la reciproca esclusione tra coscienza posizionale e fantastica.

Quindicesima lezione – 14 gennaio 1982

Lezione sulla quasi-posizionalità e sulle modalità intuitive

In questa lezione si affronta il problema della quasi-posizionalità degli atti di fantasia. Dopo una riflessione sul rapporto tra esteticità e artisticità, si analizza la struttura fenomenologica degli atti non-tetici. A partire dalla posizione husserliana, si delinea una distinzione costitutiva tra vissuti percettivi, memorativi e immaginativi.

Sedicesima lezione – 15 gennaio 1982

Lezione su tempo e fantasia in Husserl

In questa lezione si prosegue l’analisi fenomenologica dei vissuti di fantasia. Seguendo testualmente Husserl, si indaga dapprima il significato della nozione di quasi-posizionalità. Si evidenzia poi un legame tra atti di fantasia e quasi-temporalità. Si accenna infine ad una possibile connessione tra fantasia e gli altri modi dell’intuizione.

Diciassettesima lezione – 20 gennaio 1982

Lezione sulle variazioni di fantasia e sul possibile

In questa lezione si approfondisce la questione fenomenologica delle variazioni di fantasia. Ne si analizza l’essenza e la struttura, facendo particolare riferimento alle Meditazioni Cartesiane e a Esperienza e Giudizio di Husserl. La temporalità mantiene un ruolo chiave, sia come fattore di unità che come ragione della “legge dei compossibili”.

Diciottesima lezione – 21 gennaio 1982

Lezione sulla fenomenologia husserliana nella "Crisi delle scienze europee"

In questa lezione si introducono i problemi chiave della Crisi delle scienze europee e della fenomenologia. Si offre un confronto tra Kant e Husserl sui principali snodi delle rispettive dottrine e si studia in ogni suo lato il concetto di mondo-della-vita. Tali riflessioni si muovono in implicito riferimento a problemi della tecnica artistica.

Diciannovesima lezione – 22 gennaio 1982

Lezione sulla temporalità tra Husserl e Bloch

In questa lezione si passa dall’idea di tempo di Husserl a quella di Ernst Bloch. Dopo alcune considerazioni sugli elementi chiave dell’approccio fenomenologico, si introduce la temporalità come dimensione materiale dell’esperienza. Bloch, infatti, propone una lettura “riemanniana” del tempo, che si caratterizza come non-omogeneo e non-formale.

Ventesima lezione – 03 febbraio 1982

Lezione sulla temporalità in Ernst Bloch

In questa lezione si approfondisce la prospettiva di Ernst Bloch rispetto al problema della temporalità. Egli propone l’idea di “multiverso” in opposizione al “continuismo” di cui Bergson era stato fautore. Si illustra tale proposta con ampi riferimenti all’evoluzione storico-artistica dell’idea di tempo tra l’800 e il ‘900, ad esempio in Van Gogh.

Ventunesima lezione – 04 febbraio 1982

Lezione sulla temporalità e sulla spazialità in Ernst Bloch e nell'arte

In questa lezione si studia il rapporto tra tempo e spazio nella riflessione di Ernst Bloch. In particolare, si evidenzia come la conquista di una temporalità fluente e materiale conduca al superamento della spazialità quantitativa. L’arte si fa testimone di tale processo, esibendo nello spazio statico delle opere la tensione di un tempo vivificante.

Ventitreesima lezione – 10 febbraio 1982

Lezione sull'idea di spazio e di tempo nell'epoca contemporanea

In questa lezione si riflette su spazio e tempo in una prospettiva interdisciplinare. Si esplicita come la fisica del ‘900 abbia sovvertito la nozione di spazio-tempo e di come tale cambiamento si sia intrecciato con la riflessione filosofica. Si osservano poi alcuni movimenti artistici e il loro approccio con la spazialità e la temporalità.

Ventiquattresima lezione – 11 febbraio 1982

Lezione sul tempo e sulla creazione artistica nella cultura contemporanea

In questa lezione si riflette sul problema del tempo in riferimento a diversi filosofi e artisti. Il tema centrale è la prospettiva di Ernst Bloch, la cui idea di materialità creativa è spunto per analizzare la genesi dell’opera d’arte. La riflessione è tuttavia arricchita con digressioni su pittori, scrittori e intellettuali di epoche varie.

Venticinquesima lezione – 12 febbraio 1982

Lezione sul tempo e sulla creazione artistica

In questa lezione si riprende la riflessione di Ernst Bloch sul rapporto tra tempo e spazio. Si approfondisce il concetto di ex-tensione della spazialità, ovvero il fenomeno di costituzione temporale dello spazio esteso. Questo “tempo che si fa spazio” rappresenta un punto chiave per la comprensione del processo di figurazione e creazione artistica.

Ventiseiesima lezione – 17 febbraio 1982

Lezione sul rapporto tra tempo, cultura e opera artistica

In questa lezione si compie un’analisi del rapporto tra tempo, spazio e culture. Diverse attitudini culturali hanno condotto a diverse concezioni delle categorie spazio-temporali. Ciò emerge nell’esperienza artistica e nella costituzione delle opere. A questo proposito è di particolare rilevanza la prospettiva di Lucian Blaga, che offre una significativa morfologia delle culture.

Ventisettesima lezione – 18 febbraio 1982

Lezione su temporalità e antropologia in Lucian Blaga

In questa lezione si analizza la prospettiva di Blaga sul problema della temporalità. Egli studia l’origine antropologica della costituzione di spazio e tempo, prendendo le distanze dalle prospettive formalizzanti (es. Kant). La temporalità è esplorata alla luce di considerazioni di ordine psicologico e culturale, emergendo e risolvendosi nella dimensione artistica.

Ventottesima lezione – 19 febbraio 1982

Lezione su tempo e cultura in Lucian Blaga e Georg Simmel

In questa lezione si ripercorre dapprima la teoria di Lucian Blaga sulla temporalità. A partire dalle figure di “tempo zampillo”, “tempo cascata” e “tempo fiume”, si interpreta la sua teoria della cultura come costituzione di a priori materiali spazio-temporali. Queste valutazioni sono poi connesse con l’idea di conflitto tra vita e forma in Georg Simmel.

Ventinovesima lezione – 03 marzo 1982

Lezione di sintesi dei problemi affrontati e da affrontare

In questa lezione si riesamina il percorso teorico del corso e ne si inquadra la direzione generale. Si ribadisce come il problema chiave riguardi l’idea di tempo e il rovesciamento del paradigma formalista e trascendentalista. Si intende conquistare una temporalità come a priori materiale costitutivo che sappia far luce sulla nascita dell’arte.

Trentesima lezione – 04 marzo 1982

Lezione sulla temporalità in alcuni movimenti culturali

In questa lezione si lega la riflessione sul tempo con l’analisi di alcuni movimenti artistici e culturali. Si studia la concezione di temporalità che emerge nel futurismo e nel cubismo, approccio che viene considerato anche in relazione alla lirica leopardiana. Si riprende infine la riflessione di Georg Simmel su rapporto tra tempo ed economia.

Lezione sul rapporto tra tempo e metropoli nel pensiero di Georg Simmel

In questa lezione si approfondisce il pensiero di Georg Simmel sul rapporto di tempo e metropoli. In particolare riferimento a La filosofia del denaro, si sottolinea come la concezione della vita urbana del Novecento abbia introdotto nuove forme di temporalità nella cultura contemporanea. Di tali fenomeni si osservano anche i risvolti artistici.

Trentaduesima lezione – 10 marzo 1982

Lezione sul concetto di istante come momento artistico-genetico

In questa lezione si analizza il concetto di istante con un percorso critico che prende le mosse da Agostino e giunge ai pensatori del Novecento. A partire dall’idea di istante mistico come momento contemplativo e di rivelazione, si apre la prospettiva dell’attimo artistico e creativo. L’opera d’arte trova la sua genesi in tale momento progettuale.

Trentatreesima lezione – 11 marzo 1982

Lezione sulla prassi artistica e sulla prassi corporea

In questa lezione si approfondisce il ruolo della pratica e della tecnica nella genesi dell’arte. Si esplicita con riferimenti al pensiero greco antico come la corporeità sia luogo di prassi temporali. Si analizza, poi, il ruolo del corpo e del movimento nell’esperienza teatrale e nella danza, in quanto espressioni vive di una pratica progettuale.

Trentaquattresima lezione – 12 marzo 1982

Lezione sulla poetica delle avanguardie e su Van Gogh con conclusione su Georg Simmel

In questa lezione si studia dapprima la poetica del futurismo. In particolare, si analizza il rapporto tra velocità e tempo, anche in relazione ad altri movimenti pittorici. Si evidenzia poi il ruolo del colore nella pittura di Van Gogh, offrendone alcune considerazioni interpretative. Infine, si introduce il problema del denaro e del rapporto tra denaro e tempo nel pensiero di Georg Simmel.

Trentacinquesima lezione – 17 marzo 1982

Lezione su società e temporalità in Georg Simmel

In questa lezione si approfondisce la struttura delle serie temporali e ritmiche della società metropolitana nel pensiero di Georg Simmel. In particolare, si osserva come i cambiamenti provocati dall’economia del denaro e dai nuovi ritmi del lavoro rappresentino una trasformazione del tempo della vita. La rottura della società è una rottura delle simmetrie temporali collettive.

Trentaseiesima lezione – 19 marzo 1982

Lezione sul tempo in Simmel e Heidegger

In questa lezione si conclude la analisi sul rapporto tra tempo della vita ed economia in Georg Simmel. Si evidenzia come i modelli di temporalità siano in stretta relazione con la prassi di circolazione del denaro e come questa interdipendenza abbia ripercussioni sui tempi sociali, collettivi e artistici. Si introduce infine il problema del tempo in Heidegger.

Trentasettesima lezione – 24 marzo 1982

Lezione introduttiva al problema del tempo in Heidegger

In questa lezione si apre lo studio del pensiero di Martin Heidegger. In particolare, si sottolinea il problema del rapporto tra il “primo” e il “secondo” Heidegger in relazione alla questione della temporalità. Si studia come il ruolo del tempo sia considerato centrale per la comprensione della natura dell’Essere e come i diversi approcci di Heidegger non sembrino essere sempre tra loro conciliabili.

Trentottesima lezione – 26 marzo 1982

Lezione sul tempo in Heidegger

In questa lezione si approfondisce il tema della temporalità nel pensiero di Martin Heidegger. Ci si sofferma sulla questione del rapporto tra essere e tempo e della loro reciprocità, punto chiave attorno a cui si costituisce l’intero problema della metafisica. Si aggiungono riflessioni sul pensiero di György Lukács e sul rapporto tra Heidegger e il nazismo.

Trentanovesima lezione – 31 marzo 1982

Lezione sul pensiero di Heidegger

In questa lezione si riprende e si interpreta il paradigma heideggeriano. Si offre una lettura critica delle fasi del pensiero di Heidegger, distinguendo una prima fase esistenzialista ed una seconda ontoteologica. Si affronta nuovamente il problema del rapporto tra essere e tempo, in relazione alla questione del linguaggio e della tecnica. Sulla base di tale analisi, si accenna al tema dell’arte.

Quarantesima lezione – 01 aprile 1982

Lezione critica su Martin Heidegger

In questa lezione si approfondisce lo studio e l’interpretazione del pensiero di M. Heidegger. Ci si sofferma su alcuni saggi come Sentieri interrotti e si analizza il concetto di “cosa”. L’approccio del cosiddetto “secondo Heidegger” viene definito manierista e a tratti inadeguato. Si conclude sul problema dell’opera d’arte e sul suo rapporto con la tecnica.

Quarantunesima lezione – 18 aprile 1982

Lezione su Heidegger e l'opera artistica

In questa lezione si approfondisce il pensiero di Heidegger sulla questione dell’opera d’arte. In particolare, si considera la distinzione tra opera e cosa e la funzione specifica del concetto di “mezzo”. Si ripercorre poi la discussione tra Heidegger e Schapiro sulla “Scarpe” di Van Gogh. In conclusione, si critica il metodo heideggeriano di analisi eidetica sugli enti.

Quarantaduesima lezione – 22 aprile 1982

Lezione sull'oggetto estetico in Heidegger e Simmel

In questa lezione si presenta il modello di analisi estetica degli oggetti di Simmel come alternativa al metodo heideggeriano. Si sottolineano le differenze fenomenologiche, evidenziando le proprietà del rapporto forma-funzione nella costituzione estetica dell’opera. L’indagine sui caratteri della genesi artistica si conclude con accenni alla teoria della compossibilità.

Quarantatreesima lezione – 23 aprile 1982

Lezione sulla costruzione e l'architettura in Heidegger, Hölderlin e Simmel

In questa lezione si tematizza la questione della costruzione artistica e dell’architettura mettendo a confronto tre prospettive diverse. Si considera in primo luogo il saggio di Heidegger Costruire, abitare, pensare, in contrapposizione alla poetica di Hölderlin. Si studia infine il rapporto tra opere architettoniche, tempo e storia, con riferimento alle considerazioni di Simmel sulle rovine.

Quarantaquattresima lezione – 28 aprile 1982

Lezione sulla natura e sull'opera d'arte in Martin Heidegger e Georg Simmel

In questa lezione si riprende il problema del rapporto tra arte e natura nel pensiero di Heidegger e Simmel. Dopo aver sottolineato le differenze tra il paradigma husserliano e quello heideggeriano, si osserva come l’approccio di Heidegger assuma spesso la forma di una mitologia dell’Essere. Al contrario Simmel realizza implicitamente una fenomenologia dell’opera d’arte.

Quarantacinquesima lezione – 29 aprile 1982

Lezione sul rapporto tra natura, tempo e arte

In questa lezione si approfondisce il problema del rapporto tra natura, tempo e arte con riferimento alla riflessione di Georg Simmel. Tra natura e artista esiste una collaborazione tramite cui l’opera si costituisce temporalmente e storicamente. Questa fenomenologia della genesi deve tuttavia rimanere ancorata all’esperienza, per non cadere nell’errore heideggeriano di una mitologia dell’essere.

Quarantaseiesima lezione – 30 aprile 1982

Lezione sul rapporto tra opera e natura in Martin Heidegger

Riprendendo il confronto tra la prospettiva di Georg Simmel e quella di Martin Heidegger sulla costituzione dell’opera d’arte, si approfondisce il problema del rapporto tra opera e natura. In particolare, si dà una lettura critica dell’idea heideggeriana di opera come verità storicizzata. Essa si configura come manifestazione rivelante e nascondente, la cui essenza non può emergere con chiarezza.

Quarantasettesima lezione – 05 maggio 1982

Lezione su arte e tecnica in Heidegger

In questa lezione si prosegue la analisi dell’Origine dell’opera d’arte di Heidegger. Si considera in particolare lo statuto della “téchne” e il suo rapporto con la tecnica artistica. Egli ritiene che l’artista debba “lasciare venire fuori” l’opera, portando la verità ad un autocompimento. É infatti l’Essere ad operare il proprio disvelamento, in un’attualizzazione sia storica che epifanica.

Quarantottesima lezione – 06 maggio 1982

Lezione sul problema dell'arte in Heidegger

In questa lezione si analizza nuovamente la questione dell’origine dell’opera d’arte nel pensiero di Martin Heidegger. Egli propone una prospettiva desoggettivata, in cui la vera parte attiva nel processo costitutivo dell’opera è l’Essere. Essa è sia rivelazione che nullificazione: nell’opera infatti scompare l’usabilità dell’ente, che si dissolve nel suo farsi figura aperta e autonoma.

Quarantanovesima lezione – 07 maggio 1982

Lezione sull'origine e ruolo dell'arte in Heidegger

In questa lezione si prosegue l’analisi del pensiero di Martin Heidegger sull’arte. Si riprende il problema dell’arte come apertura e disvelamento dell’essere. L’arte risiede già nella natura e costituisce la vera origine dell’opera. Essa rappresenta quindi una sorgente originaria di verità, che nella lotta tra rivelazione e nascondimento compie la propria realizzazione.

Cinquantesima lezione – 12 maggio 1982

Lezione sullo statuto dell'estetica e sull'estetica di Heidegger

In questa lezione si porta a conclusione la analisi della prospettiva heideggeriana sull’origine dell’opera d’arte. Si affronta il problema dello statuto dell’estetica, la quale non può essere confusa con la poetica o la critica artistica e deve mantenere un approccio esplicativo-fenomenologico. E’ infatti un errore comune considerarla una disciplina normativa o, come Heidegger, ontologica.

Cinquantunesima lezione – 13 maggio 1982

Lezione conclusiva del corso su tempo e natura

In questa lezione si traggono le osservazioni conclusive sul tema dell’arte in Heidegger e sull’intero corso. Il problema del tempo appare soltanto sullo sfondo ne L’origine dell’opera d’arte, quando invece dovrebbe ricoprire un ruolo centrale. Sono infatti le riflessioni sul tempo e sulla natura a disvelare una comprensione autentica dell’artisticità e dell’esperienza estetica in generale.

Cinquantaduesima lezione – 14 maggio 1982

Lezione di Mikel Dufrenne sullo statuto dell'estetica

Lezione di Mikel Dufrenne a conclusione del corso di Dino Formaggio.

Cinquantatreesima lezione – 19 maggio 1982

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