Approfondimento

Percorso

Le lezioni milanesi di Dino Formaggio (2)

Tempo e Natura nella genesi dell'opera d'arte. Corso 1982-83

Audioregistrazioni del corso d’Estetica tenuto da Dino Formaggio all’Università degli Studi di Milano

di Diana Lengua

Introduzione

Per concludere la sua carriera il professor Dino Formaggio scelse di tornare all’Università degli Studi di Milano, ateneo nel quale aveva compiuto i suoi studi e le sue prime esperienze come assistente di Antonio Banfi.

Questa pagina contiene i riassunti delle lezioni di Tempo e Natura nella genesi dell’opera d’arte, parte seconda. Il lavoro di digitalizzazione, schedatura e stesura dei riassunti è stato svolto da studenti di filosofia nell’ambito di un progetto di tirocinio formativo.

Cliccando sui link è possibile raggiungere le schede archivistiche delle singole lezioni e ascoltare direttamente gli audio.

Introduzione al corso

In questa lezione si introducono gli argomenti che verranno svolti come prosecuzione del corso tenuto nell’anno accademico 1981-82. Si affronta «la genesi originaria dell’opera d’arte nella natura e nel tempo attraverso il suo movimento intenzionale di progettualità materiale e storica» definendo primariamente le nozioni di tempo corporeo e di natura come fonte originaria di simboli.

Prima lezione – 10 novembre 1982

Lezione sul tempo verticale come spazio di fruizione dell'opera d'arte

In questa lezione si parla dell’incontro con l’opera d’arte come spazio capace di dischiudere una temporalità diversa dal quotidiano. Attraverso la lettura del Diritto di sognare di Bachelard si rende evidente come la poesia, in analogia all’opera d’arte, si apra su un tempo verticale che sospende la distinzione tra soggetto e oggetto.

Seconda lezione – 11 novembre 1982

Lezione sulla dimensione temporale dell'artista

In questa lezione si definisce la posizione dell’artista e dell’opera d’arte a partire dalle dicotomie tra tempo quotidiano e tempo verticale, tra segno artistico e segno verbale, tra reale e ideale. La vita e la produzione artistica di Friedrich Hölderlin mostrano come l’artista e la sua opera siano situati in un tempo ed in una realtà diversa da quella quotidiana.

Terza lezione – 17 novembre 1982

Lezione sul tempo verticale come dimensione spazio-temporale in cui coincidono esitenza e opera dell'artista

In questa lezione si evidenzia come spazio e tempo si costituiscano nell’opera d’arte e nell’esistenza dell’artista divenendo coincidenti. Si analizza come questo luogo cronotopico, di cui sono esempio la vita e le opere di Hölderlin, sia caratterizzato da una temporalità differente da quella «odologica» proposta dallo psicologo Kurt Lewin.

Quarta lezione – 18 novembre 1982

Lezione sull'indagine fenomenologica della dimensione spazio-temporale nell'opera d'arte

In questa lezione si analizza, attraverso la figura di Hölderlin, come l’esistenza dell’artista aderisca alla sua opera e viceversa. Nella seconda parte viene presa in esame l’indagine estetica che, diversamente dal discorso e la critica, deve orientare fenomenologicamente la sua ricerca sulla costituzione segnico simbolica dell’arte.

Quinta lezione – 19 novembre 1982

Lezione su immagine, coscienza, corpo e natura nella genesi dell'opera d'arte

In questa lezione si affronta la dimensione temporale del corpo nella genesi dell’opera d’arte; attraverso le tesi di Sartre, Émile Chartier ed Husserl si introduce una struttura temporale che dà luogo al sorgere delle immagini. L’analisi della poesia La Veduta di Hölderlin presenta il rapporto tra tempo interiore e tempo della natura nell’opera d’arte.

Sesta lezione – 24 novembre 1982

Lezione sul tempo della corporeità nella genesi dell'opera d'arte

In questa lezione si affronta il tempo della corporeità come struttura temporale che dà forma alle immagini interiori. Attraverso la lettura de L’imaginaire di Sartre si esamina la temporalità dell’immagine nella sua dialettica tra presenza e assenza. Infine la poesia La veduta di Hölderlin introduce il ruolo della Natura nella genesi dell’opera d’arte.

Settima lezione – 25 novembre 1982

Lezione sulla realtà dell'immagine e il suo rapporto con la coscienza

In questa lezione, attraverso il commento del testo L’imaginaire di Sartre, si affronta la specifica spazio-temporalità dell’immagine; seguendo il testo sartriano si introduce inoltre la dimensione affettiva del coglimento dell’immagine ed il suo rapporto con la realtà.

Ottava lezione – 26 novembre 1982

Lezione su lettura e commento "L'imaginaire" di Sartre

In questa lezione si confrontano le tesi sartriane del L’imaginaire con la fenomenologia di Husserl contenute nella seconda e terza parte dell’opera di Sartre: l’immagine impossibile e le leggi di compossibilità che regolano la nascita e la trasformazione dell’immagine nella coscienza.

Nona lezione – 01 dicembre 1982

Lezione sul rapporto tra immaginazione,tempo e storia

In questa lezione si affronta il problema della temporalità dell’opera d’arte a partire dalla critica a L’imaginaire di Sartre; il confronto con Husserl porta all’emersione del tema di questa critica: considerare la temporalità dell’immagine elimina la contrapposizione tra realtà della materia e l’irrealtà dell’immaginario.

Decima lezione – 02 dicembre 1982

Lezione sul rapporto tra realtà e irrealtà dell'immagine nella genesi dell'opera d'arte

In questa lezione si commentano le tesi de L’imaginaire di Sartre. Seguendo il testo sartriano si interroga il rapporto alternativo ed esclusivo tra assenza e presenza dell’immagine – tra piano della realtà delle cose e piano dell’irrealtà delle immagini- confrontandolo infine con la proposta di Bachelard.

Undicesima lezione – 03 dicembre 1982

Lezione su Bachelard e il rapporto tra immagine e realtà

In questa lezione si affronta la cooperazione tra immagine e realtà nelle tesi di Bachelard. In questa cooperazione si ha una nuova significazione dell’immagine, una nuova sintonizzazione e un nuovo immaginario che è non più la semplice negazione dell’oggetto del reale proposta da Sartre. Si evidenzia infine il rapporto di questa teoria con la Fenomenologia di Husserl.

Dodicesima lezione – 09 dicembre 1982

Lezione sul mondo delle immagini e lettura del Faust

In questa lezione si affronta il mondo delle immagini e come queste si presentino in una spazio-temporalità peculiare. Si considera la posizione di Bachelard per cui le immagini costituirebbero una surrealtà analoga alle immagini dell’infanzia per un adulto. Attraverso la lettura del Faust (La camera Oscura, Atto I, seconda parte) si esamina il movimento del reale, del possibile e dell’impossibile che si trova alla base della nascita delle immagini.

Quattordicesima lezione – 15 dicembre 1982

Lezione su natura e origine delle immagini

In questa lezione si affronta la complessità del mondo delle immagini, si evidenziano i limiti della concezione bachelardiana e si introduce una compresente pluridimensionalità drammatica. La lettura del Faust (la discesa alle madri e l’apparizione di Elena) accompagna la scoperta di queste linee tensive: immagine e realtà, materia e fantasma, campo estetico e campo artistico.

Quindicesima lezione – 16 dicembre 1982

Lezione su immaginazione e fenomenologia

In questa lezione si riassumono le posizioni degli autori trattati nelle lezioni precedenti e del loro rapporto con la fenomenologia di Husserl.

Sedicesima lezione – 12 gennaio 1983

Lezione sull'immagine e l'incoscio

In questa lezione si introduce una distinzione tra immaginazione poetica e immaginazione artistica (estetico ed artistico); si specifica lo statuto bachelardiano di immaginazione felice, infine si analizza il metodo psicoanalitico di spiegazione dell’immagine – l’archetipo junghiano – e l’abbandono di quest’ultimo da parte di Bachelard in favore di un atteggiamento fenomenologico.

Diciasettesima lezione – 13 gennaio 1983

Lezione su Bachelard e l'immaginario

In questa lezione si affronta la dimensione dell’immagine in Bachelard: un piano di riflessione che rifiuta ogni concettualizzazione; attraverso la lettura di Poetica dello Spazio si ripercorre l’itinerario poetico bachelardiano dedicato al rapporto tra l’immagine poetica e corpus immaginario della casa, in cui i gesti quotidiani appaiono come atti di sensibilità immedesimata nella materia.

Diciottesima lezione – 19 gennaio 1983

Lezione sull'atteggiamento fenomenologico di Bachelard

In questa lezione si valuta l’atteggiamento fenomenologico di Bachelard. Attraverso la lettura della critica bachelardiana alla proposta di una “immaginazione come attività metaforica” di Bergson, si definisce l’immagine come non concettuale o linguistica. Infine l’interpretazione della Morte dell’Arte hegeliana come un passaggio ad un atteggiamento teoretico sull’immagine.

Diciannovesima lezione – 20 gennaio 1983

Lezione sul morte dell'arte e riflessione teoretica

In questa lezione si analizza il processo di Morte dell’Arte hegeliana introdotto nella lezione precedente. La morte dell’arte non si rivela una costatazione chiusa ma l’intuizione di una dialettica, presente da sempre, nell’espressione artistica. Infine si evidenzia come la negazione nella rappresentazione artistica possa, in analogia con le pratiche orfiche e pitagoriche, esprimere un’ascesi che rifiuta il potere politico e sociale.

Ventesima lezione – 21 gennaio 1983

Lezione sul mondo della nascita dell'immagine in Bachelard

In questa lezione si affrontano, attraverso la lettura della Poetica dello Spazio di Bachelard, alcuni aspetti delle condizioni di possibilità della nascita delle immagini. Attraverso gli esempi letterari di Rilke e Bosco nel testo bachelardiano, si introduce una diversa dialettica tra centro e orizzonte nei due autori. Infine, la rêverie nella Recherce di Proust con la lettura “dell’episodio dei tre alberi”.

Ventunesima lezione – 02 febbraio 1983

Lezione sulla fenomenologia dell'immaginazione bachelardiana nelle opere di Proust

In questa lezione si affrontano alcune opere di Proust per approfondire il tema del tempo dell’immagine e della memoria involontaria in relazione alla Rêverie bachelardiana. Attraverso la lettura di uno degli episodi di memoria involontaria nel Jean Santeuil si nota come Proust abbia anticipato i temi della Recherche.

Ventiduesima lezione – 03 febbraio 1983

Lezione sulla costituzione fenomenologica dell'immaginario

In questa lezione si continua l’analisi della memoria involontaria e costituzione dell’immaginario attraverso “l’episodio dei tre alberi” nel Jean Santeuil proustiano. A partire dal testo di Proust si definisce l’esperienza pura dell’immaginazione come uno stato piacevole: un piacere epicureo ricavato dalla sospensione fenomenologica della volontà e dell’intelligenza. Infine un’ampia precisazione sullo statuto dell’estetica come disciplina filosofica.

Ventitreesima lezione – 04 febbraio 1983

Lezione sulla storia dell'immaginazione e del suo potere

In questa lezione si affronta la storia dell’immagine e dell’immaginazione, analizzando i momenti principali che hanno portato a considerare la funzione creativa e creatrice dell’immaginazione, dalla grecità sino all’Ottocento. Viene definito il concetto di immaginazione come libertà costruttiva che supera la negazione per arrivare a cogliere un mondo più reale del reale.

Ventiquattresima lezione – 09 febbraio 1983

Lezione sulla nascita dell'immaginazione

In questa lezione si analizza la storia e la nascita dell’immaginazione unitamente al suo potere rivoluzionario. L’immaginazione emerge e viene riconosciuta come una potenza, soprattutto nei momenti di crisi della società e dell’uomo. Si analizza come il movimento di teorizzazione dell’immaginazione e dell’arte derivi da una perdita della dimensione corporea.

Venticinquesima lezione – 10 febbraio 1983

Lezione su immaginazione e intelletto

In questa lezione si riprende il tema della nascita dell’immaginazione. Viene analizzato “l’episodio dei tre alberi” nel Jean Santeuil di Proust per evidenziare come dall’esperienza di memoria involontaria sorga un’esperienza pura (da intendersi come frutto di una riduzione fenomenologica). Infine viene valutato, all’interno delle pagine proustiane, l’apparire del discorso logico sull’immagine.

Ventiseiesima lezione – 11 febbraio 1983

Lezione sulla realtà dell'immagine

In questa lezione si analizza la realtà dell’immagine e la sua condizione complessa e plurivalente; attraverso la lettura dell’episodio proustiano della madeleine, si affronta il rapporto tra memoria volontaria e memoria involontaria.

Ventisettesima lezione – 23 febbraio 1983

Lezione su immagine e tecnica artistica

In questa lezione si affronta la memoria involontaria di Proust e il suo rapporto con la fenomenologia. Si analizza il sorgere dell’immagine all’interno della prassi artistica; infine si analizza il percorso che porta l’immagine a divenire opera d’arte.

Ventottesima lezione – 24 febbraio 1983

Lezione su immagine e ideologia

In questa lezione si affronta il rapporto tra immagine e ideologia, dove quest’ultima, viene intesa come una struttura sociale/politica che definisce sia la produzione che la fruizione dell’immagine. Attraverso il testo Tecnica e Ideologia di Comolli, si analizza la tecnica artistica a partire dai dispositivi ottici e dal loro rapporto con l’ideologia.

Ventinovesima lezione – 25 febbraio 1983

Lezione su comprensione dell'immagine ed estetica

In questa lezione si affronta la comprensione dell’immagine come atto fenomenologico di Einfühlung dove l’immagine comunica e gode di una propria temporalità. Si analizza come l’apparato concettuale che accompagna l’estetica debba essere ripensato fuori da ogni definizione stabile in direzione di descrizioni integrative infinitamente adeguabili.

Trentesima lezione – 02 marzo 1983

Lezione su problema e tecnica dell'immagine

In questa lezione si affronta l’immagine come il prodotto di un’ideologia. Attraverso il l testo di Jean-Louis Comolli si analizza la macchina cinematografica e fotografica, infine si introduce la realtà dell’immagine come una dimensione, non neutra, che contiene una collaborazione tra reale ed irreale.

Trentunesima lezione – 03 marzo 1983

Lezione sulla costituzione dell'immagine

In questa lezione si affronta la dialettica alla base della costituzione dell’immagine; attraverso l’analisi della teoria dell’Einfühlung si evidenzia come alla base della costituzione dell’opera d’arte siano in azione due movimenti: uno empatico e positivo ed uno negativo e autoingannevole.

Trentaduesima lezione – 04 marzo 1983

Lezione su origine e costituzione dell'immagine

In questa lezione si analizza l’origine dell’immagine e il suo rapporto con la realtà. Si approfondisce il ruolo del negativo nella costituzione dell’immagine. Si introduce il processo di denegazione psicoanalitica come elemento di dissimulazione che implica il riconoscimento di un’ambiguità nell’immagine. Infine si identificano i processi costitutivi dell’immagine identificabili con i termini di “dislocazione” e “condensazione” utilizzati dalla psicoanalisi.

Trentatreesima lezione – 09 marzo 1983

Lezione sulla realtà dell'immagine, la sua tecnica e natura

In questa lezione si considera la nascita dell’immagine prendendo in esame la prospettiva psicoanalitica. Attraverso l’analogia con la dimensione dell’inconscio freudiana si analizza l’origine dell’immagine a partire dalla sua dialettica interna tra vita e morte. Si affronta il sorgere dell’immagine e il suo rapporto con la realtà in quanto sua stessa negazione. Ripercorrendo le posizioni husserliane si analizza la dimensione temporale dell’immagine: un tempo altro che rompe la necessità di un tempo storico ed interiore e si apre sulla dimensione dell’inconscio. Infine si definisce la tecnica dell’immagine come una tecnica d’esperienza e si introduce il concetto di Natura in relazione ad essa.

Trentaquattresima lezione – 10 marzo 1983

Lezione su concetto di Natura e fenomenologia della tecnica artistica

In questa lezione si affronta il concetto di Natura come un fondo interiore ed esteriore dell’umanità in cui si definisce e svolge il mondo delle immagini. Si introduce il tema della morte delle immagini e le sue relative implicazioni in rapporto alla morte della natura in quanto crisi produttrice di riflessione filosofica, mitologica e ideologica. Viene specificata la nozione di tecnica dell’immagine e poesia attraverso la ricerca bachelardiana. Infine si approfondisce la fenomenologia della tecnica artistica e come questa operi nel mondo delle immagini e nella produzione artistica.

Trentacinquesima lezione – 11 marzo 1983

Lezione sulla tecnica artistica

In questa lezione si analizza la costituzione dell’immagine come consapevole negazione della realtà; si approfondisce la direzione sadomasochista che costituisce il piacere delle immagini e il rapporto amore/morte all’interno della tecnica artistica. Si specificano le nozioni di tecnica artistica e tecnica d’immagine ed il loro rapporto con la Natura, infine si specificano le nozioni di “tecnica esterna” e “tecnica interna” all’interno della produzione d’immagine fino ad anticipare la successiva trattazione che riguarderà la tecnica artistica interna.

Trentaseiesima lezione – 16 marzo 1983

Lezione sulla tecnica artistica

In questa lezione si affronta la tecnica artistica e la sua differenza rispetto alla tecnica (intesa nel suo senso comune). Si introduce il concetto di “metis” come caratteristica della tecnica artistica: viene dunque tematizzata la dimensione corporea della tecnica, il suo rapporto con la prassi e con la Natura attraverso la nozione di “Conatus Intelligendi” di Spinoza. Infine si analizza la dimensione mimetica della tecnica artistica e si approfondisce il processo con cui l’artista, attraverso la mimesis, entra in rapporto con la Natura.

Trentasettesima lezione – 18 maggio 1983

Lezione su tecnica artistica, processi interni ed esterni

In questa lezione si affronta la dimensione dei processi interni ed esterni che costituiscono la tecnica artistica. Si analizza la “tecnica interna” e il suo rapporto con la “tecnica esterna” attraverso l’atto intenzionale fenomenologico. Si approfondisce il concetto di “corpo proprio” e il suo rapporto con il mondo ripercorrendo l’evoluzione del pensiero husserliano. Infine si esamina la tecnica artistica, il suo legame con la corporeità e la Natura nel lavoro dell’artista.

Trentottesima lezione – 18 marzo 1983

Lezione sul concetto di Natura

In questa lezione si affronta il concetto di Natura e come esso intervenga all’interno dei rapporti tra tecnica, tecnica artistica e costituzione delle opere. Si analizza il concetto di Natura intesa come un principio di tipo ontologico o metafisico. Si discutono le teorie sul concetto di Natura in Hegel, Marx e Feuerbach fino a definirne i caratteri fondamentali. Attraverso la fenomenologia di Scheler e il nuovo materialismo di Marx si considera la Natura e la sua possibilità di essere esperita attraverso la sensibilità, non come oggetto ma come soggetto.

Trentanovesima lezione – 23 marzo 1983

Lezione sul concetto di Natura

In questa lezione si discutono le tre caratterististiche fondamentali che, attraverso la teoria hegeliana, vengono individuate nel concetto di Natura: particolarità, esternità, e immediatezza. Le tre caratteristiche vengono analizzate alla luce della teoria fenomenologica, del pensiero filosofico tedesco e del marxismo con l’intento di superare un’ ontologia di tipo sostanzialistico e una metafisica che non condurrebbero ad una analisi soddisfacente del concetto di Natura.

Quarantesima lezione – 24 marzo 1983

Lezione su Natura e tecnica artistica

In questa lezione si discute il concetto di Natura e il suo rapporto con la tecnica artistica. Si analizza “l’immediatezza” come una delle caratteristiche del concetto di Natura e il conseguente superamento dell’irrigidimento concettuale tra esterno e interno; attraverso alcuni aspetti della filosofia tedesca e spinoziana si arriva a definire il rapporto uomo-materia, storia-natura, tempo-natura come parte di un’unica processualità, in cui il corpo partecipa attraverso mediazione e immediazione. Infine si discute il processo di mediazione e il suo ruolo nella creazione dell’opera d’arte.

Quarantunesima lezione – 25 marzo 1983

Lezione sul concetto di Natura

In questa lezione si affronta il concetto di Natura attraverso la fenomenologia distinguendo un’idea di “regione natura” su base intenzionale logico-scientifica da una “regione natura” logico-artistica. Si approfondisce la dimensione artistica della Natura e il suo rapporto con la dimensione intenzionale logico scientifica, alla luce di una non separazione tra soggetto e oggetto nella teoria fenomenologica. Infine attraverso la produzione letteraria di Baudelaire, si approfondisce il legame tra artista e produzione artistica che si fonda sulla non separazione tra soggetto e oggetto nella Natura.

Quarantaduesima lezione – 13 aprile 1983

Lezione sulle idee di bello, esteticità ed artisticità

In questa lezione si affronta l’idea di “Bello” e la storia di questo concetto all’interno della filosofia e dell’arte. Si considera l’idea di bellezza e le sue implicazioni a partire dal pensiero platonico e si analizza il passaggio dal mondo delle idee ad una idea di bellezza settecentesca che introduce il rapporto con la sensibilità. Si approfondisce l’idea di esteticità all’interno della tradizione filosofica italiana del 900 e il suo rapporto con la teoria kantiana. Infine si analizza come, all’interno dell’arte e letteratura contemporanea, si sia pervenuti all’idea di artisticità attraverso il superamento dell’idea di bello ed esteticità.

Quarantatreesima lezione – 14 aprile 1983

Lezione sulla figura dell'artista

In questa lezione si affronta il ruolo e il lavoro dell’artista nella società dopo il superamento storico/filosofico dell’identificazione tra bello ed esteticità. Si condidera l’arte contemporanea come momento di rottura con i canoni di esteticità che l’avevano preceduta e conseguentemente il ruolo assunto dall’artista all’interno di questo orizzonte. Attraverso l’analisi della figura e dell’opera di Baudelaire si delinea lo statuto dell’artista come quello di figura capace di rivolgere la sua ricerca verso la verità dell’uomo al di là di tutte le mistificazioni della società. Infine si discute il mutamento del concetto di Natura alla luce di una nuova concezione dell’arte.

Quarantaquattresima lezione – 15 aprile 1983

Lezione sul rapporto tra tecnica artistica, Natura e tempo

In questa lezione si affronta il concetto di Natura come indissociabile dal’uomo. Si considera l’atteggiamento critico-fenomenologico come posizione capace di superare i dualismi tra: Natura e uomo, esteriorità e interiorità, particolarità e universalità e immediatezza e mediazione. Si analizza la tecnica artistica come processualità frutto di un’azione trasformativa sulla Natura e successivamente si affronta il suo rapporto con l’immaginario e l’immagine, intesi come processi di nullificazione. Infine si tratta il rapporto tra arte, tecnica artistica e Natura.

Quarantacinquesima lezione – 20 aprile 1983

Lezione su tecnica artistica, immagine e tempo

In questa lezione si affronta il rapporto tra tecnica artistica e immagine nella sua relazione di co-costituzione all’interno della creazione dell’opera d’arte. Si analizza l’immagine, il suo statuto indeterminato e il suo rapporto con la realtà. Si discute la tecnica artistica come volontà umana di fermare l’immagine, il tempo e la morte. Infine si considera la “Metis” greca come l’intelligenza corporea alla base della tecnica artistica e il gesto artistico come determinazione dell’immagine.

Quarantaseiesima lezione – 21 aprile 1983

Lezione su tecnica artistica e tempo

In questa lezione si affronta il lavoro manuale come primo elemento dell’ inserzione agente della corporeità nel mondo e origine della tecnica artistica. Si analizza la prassi corporea come movimento di arresto dell’immagine. Attraverso le tesi dell’antropologo Durand si discute la funzione dell’immaginario e la nozione di “isomorfismo strutturale”. Infine si discute la nozione di “antidestino” dell’arte di Malraux come superamento del tempo e della morte.

Quarantasettesima lezione – 22 aprile 1983

Lezione su tecnica artistica, storia e opera d'arte

In questa lezione si affronta, attraverso le tesi blochiane e marxiste, la connessione tra opera d’arte, tempo e storia. Si discute il rapporto tra immaginario e reale all’interno dello svolgersi della tecnica artistica verso la produzione dell’opera d’arte; si analizzano le dinamiche dialettiche tra soggetto e oggetto messe in opera dalla tecnica artistica fino a definire l’opera d’arte una quasi soggettività. Infine, attraverso la lettura dell’opera di Baudelaire Un emisfero in una capigliatura, si definiscono le due leggi fondamentali nel processo di costituzione dell’opera d’arte: l’intezionalità progettuale e la legge dei compossibili.

Quarantottesima lezione – 27 aprile 1983

Lezione su tecnica artistica

In questa lezione si discutono i concetti di matrice fenomenologica di “intenzionalità dominante” e “subintezionalizzazione” e di come questi agiscano sulla tecnica artistica attraverso la biografia e il lavoro artistico di Van Gogh. Infine si analizza come questi processi all’interno della tecnica artistica portino ad diversa dialettica tra soggetto e oggetto, esteriorità ed interiorità e sapere e fare.

Quarantanovesima lezione – 28 aprile 1983

Lezione su tecnica artistica e Natura

In questa lezione si affronta la creazione dell’opera d’arte a partire da un processo di “nullificazione trasformativa” del reale e dell’immaginario. Si analizza la dimensione dialettica di sapere e di fare, di conoscenza e di prassi all’interno della tecnica artistica; si specifica il ruolo della Natura in quanto materia del lavoro artistico a partire dalla concezione marxista – in opposizione alle interpretazioni idealistiche del pensiero marxista proposte da Calvesi e Lukacs – fino a definire la materia naturale come una possibilità progettuale in cui l’uomo è il processo di prolungamento delle tensioni viventi della Natura.

Cinquantesima lezione – 29 aprile 1983

Lezione su valori e tecnica artistica

In questa lezione si affronta la produzione di valori (positivi e negativi) in relazione alle trasformazioni operate dalla tecnica artistica e, attraverso la lettura del testo In principio era la carne del filosofo Giulio Preti, si tematizza come il valore artistico non coincida necessariamente con il valore estetico arrivando a distinguere tra idea di artisticità e idea di esteticità. Infine si intruduce la ricerca sulla corporeità di Merleau-Ponty in relazione alla tecnica artistica, argomento che sarà sviluppato nella lezione successiva.

Cinquantunesima lezione – 04 maggio 1983

Lezione su tecnica artistica e Natura

In questa lezione si riprende la nozione di valore come ideale analizzandolo in relazione all’esperienza artistica, all’operare artistico, alla tecnica artistica e all’opera d’arte. Si affronta la tecnica artistica come prassi e si definisce la sua differenza dalla prassi lavorativa. Si discute il rapporto tra arte e Natura attraverso il pensiero di Husserl e la successiva rielaborazione teorica di Merleau-Ponty; si trattano i concetti di “riduzione fenomenologica”, “cosa pura” e “corpo” per arrivare a definire la nozione di Natura e il suo rapporto con il soggetto.

Cinquantaduesima lezione – 05 maggio 1983

Lezione su corpo e tecnica artistica

In questa lezione si affrontano, attraverso le teorie di Husserl e Merleau-Ponty, il concetto di corpo nella sua dimensione pre-teoretica e pre-concettuale. Utilizzando l’analogia con la figura del bambino si definisce il concetto di soggetto incarnato all’interno della fenomenologia. Infine si analizza il movimento corporeo del soggetto incarnato e il suo rapporto con la tecnica artistica e la creazione dell’opera d’arte.

Cinquantatreesima lezione – 06 maggio 1983

Lezione sul rapporto tra Natura, libertà e necessità nella tecnica artistica

In questa lezione si discute la nozione di Natura e il suo rapporto con la corporeità, intesa fenomenologicamente, come strumento di costituzione delle cose. Attraverso la lettura delle teorie di Husserl e Merleau-Ponty si definiscono i concetti di: “esperenze anticipanti”, “cose pure” e “Umwelt”. Si analizza la concezione marxista di Natura e come questa intervenga sulla prassi umana determinando valori di necessità e libertà. Infine si discute il rapporto tra necessità e libertà della tecnica artistica alla luce delle teorie marxiste e delle sue implicazioni all’interno della condizione post-moderna.

Cinquantaquattresima lezione – 11 maggio 1983

Lezione sul rapporto tra Natura, libertà e necessità nella tecnica artistica

In questa lezione si affronta il rapporto tra libertà e necessità nella creazione artistica e la posizione dell’artista rispetto alla Natura. Si analizza il problema dell’inconscio nel lavoro dell’artista e si approfondisce la questione “dell’automatismo psichico” nella creazione dell’opera d’arte. Si specificano i caratteri di necessità e libertà all’interno della Natura e di come questi intervengano nel lavoro dell’artista. Infine si analizza la tecnica artistica come passaggio dalla creazione strumentale a quella formale: un termine medio tra prassi e conoscenza che trova il suo fondamento nella Natura.

Cinquantacinquesima lezione – 12 maggio 1983

Lezione su arte, tecnica artistica e Natura

In quest’ultima lezione si riprendono gli argomenti che sono stati affrontati durante il corso e si delinea un apparato concettuale unitario. Sulla base del problema di una filosofia della natura come fonademnto della tecnica artistica si discutono i concetti di: “logos estetico” in Husserl, “ulteriorizzazione del sé”, la nozione di “corpo proprio” di Merleau-Ponty, la Natura come tensione di possibili all’interno della tecnica artistica e la nullificazione trasformativa della Natura e dell’immaginario. Infine si affrontano i temi di necessità e libertà nella produzione artistica collegandoli ai grandi temi di Tempo e Natura già trattati durante le lezioni. Formaggio conclude con un’anticipazione degli argomenti del suo successivo – ed ultimo – corso universitario: “L’arte tra necessità e libertà”.

Cinquantaseiesima lezione – 13 maggio 1983

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