L’archivio dell’editore Alberto Vigevani e della sua casa editrice e libreria antiquaria, conservati ad Apice, si arricchisce da oggi dei circa 200 volumi della produzione “Edizioni il Polifilo”.

Una ragione sociale scelta in  omaggio al libro “culto” del Rinascimento italiano, quell’ Hypnerotomachia Poliphili edito nel 1499 da Aldo Manuzio. Una scelta programmatica, dal momento che l’obiettivo dell’editrice, nei suoi quasi 60 anni di vita, è stato quello di pubblicare libri in una impeccabile veste grafica, partendo sempre dalla centralità del testo.

Tra i quasi duecento titoli figurano così gli scritti di Serlio, Guarini, Palladio poi riuniti nella collana “Trattati di architettura”, o i classici dell’arte tipografica, conosciuti di solito da una ristretta cerchia di operatori del settore (“Documenti sulle arti del libro”), oppure scritti considerati letteratura minore e perciò ingiustamente dimenticati (“Libri rari”).

Libri fatti per restare, quindi, così come il leggendario volume di Manuzio che resta da 520 anni.