NOTIZIA

Giovanna Bemporad e la “sua” Odissea

È on line l’inventario di un nuovo fondo archivistico, quello di Giovanna Bemporad. Un inventario che ci riporta alla febbrile attività di traduttrice della Bemporad, iniziata con l’Eneide in endecasillabi a sedici anni, per poi dipanarsi tra la letteratura classica e quelle tedesca, francese e inglese del Novecento: Hofmannsthal, Novalis, Goethe, Rilke e ancora Rimbaud, Valery, ma soprattutto Omero e la sua Odissea, la grande “incompiuta” di Giovanna, tesa, come fu per tutta la vita, al perfezionamento del verso. Accanto, una attività di personale produzione poetica, che prese forma, fin dal 1948 nel volume Esercizi. Poesie e traduzioni.

Le carte di lavoro si confondono e si fondono nella corrispondenza, in una rete di relazioni intessuta a partire dalla errabonda giovinezza tra Bologna, Rovigo, Venezia, Casarsa, il Chianti e infine Roma, dopo il matrimonio con Giulio Orlando e che vide tra i corrispondenti, la famiglia Vivante, Davide Orler, Camillo Sbarbaro, Gabriella Bemporad, Carlo Izzo, Anita Pittoni, per citare soltanto alcuni dei carteggi più corposi.

La comprensione della traduttrice si arricchisce, inoltre, attraverso la lettura della sua biblioteca, giunta anch’essa al Centro Apice, a complemento dell’archivio.

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